CityLife Milano

buildings

Lo studio delle ombre e delle riflessioni luminose è alla base del progetto illuminotecnico del landscape. La fedeltà ai concetti di "leggerezza" e di "apertura", propri anche dell'edificio CityWave, permette alla luce di evidenziare e rendere riconoscibili le varie zone e le funzioni che vi si svolgono, dando rilievo ai luoghi di accesso, ai percorsi. Apparecchi di illuminazione su misura e dal minimo impatto visivo sono integrati negli elementi strutturali della "vela" che congiunge i due edifici gemelli

Anno

2020

Luogo

Milano – Italia

Cliente/Collaboratore

Bjarke Ingels Group

“Proponiamo un portico creato da una struttura sospesa. Con un tetto leggero e sottili colonne che lavorano in tensione per impedire il sollevamento, la copertura dell'edificio funge da portico inverso offuscando il confine pubblico e privato, interno ed esterno. Nel corso della storia urbana di Milano, sono presenti una serie di edifici gemelli. Con CityLife, l'edificio gemello crea una nuova tipologia che si confonde tra interno ed esterno, creando sia un'entrata che una destinazione significativa per Milano", dice Bjarke Ingels.
“Abbiamo scelto questo progetto perché incarna il futuro. Vogliamo che sia un edificio iconico, che rappresenti il momento che viviamo e possa restare nel tempo come valido esempio di architettura e di arte”, ha spiegato Aldo Mazzocco.

CityLife è un'area complessiva di intervento di 366.000 m², uno dei maggiori progetti di riqualificazione in Europa.
Il progetto illuminotecnico ha come focus il CityWave ideato dallo Studio BIG: due edifici asimmetrici, collegati da una curva a portico. Quest'ultimo si inserisce sia tra le tre nuove torri progettate dagli architetti Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind sia tra le palazzine gemelle liberty del 1923 dell'architetto Paolo Vietti Violi. Come un portico, apre un varco tra l'interno e l'esterno dell'area; diventa una nuova "porta d'ingresso", una sorta di "canocchiale" dalla città storica alla città presente e del futuro.
Fedeli ai concetti di "apertura" e di "leggerezza", con la luce si vuole evidenziare e rendere riconoscibili le varie zone e le funzioni che vi si svolgono all'interno, dando rilievo ai luoghi di accesso, ai percorsi.
Nello specifico, lo studio delle ombre e delle riflessioni luminose è stato fondamentale per il progetto illuminotecnico del landscape. La luce emessa all'esterno dalle grandi superfici vetrate costituisce un basamento luminoso in grado di generare un effetto fluttuante, una lanterna luminosa che diviene punto di riferimento e di incontro dei cittadini e dei city users.
Apparecchi di illuminazione su misura e dal minimo impatto visivo sono integrati negli elementi strutturali della "vela" che congiunge i due edifici gemelli: quest'ultima è tenuta insieme da una serie di colonne sottili dette "fins". Per sottolinearne la continuità lungo le facciate sono stati installati apparecchi lineari ad incasso nel corrimano del parapetto dei balcony, con inclinazione interna dei LED +/- 10°, rispettando le normative di inquinamento e di comfort visivo, essendo internalizzati. In questo modo, la copertura convessa sembra sfidare, come sorgente di luce, la forza di gravità.

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