Scala Santa Maria del Monte

buildings

Una nuova illuminazione notturna ridona vita alla famosa scalinata. La qualità della luce si sviluppa sia a livello di percezione visiva che in termini impiantistici. Viene prodotta volutamente una luce irregolare, un "modello a pelle di zebra" che rivela la struttura della scala in tutta la sua lunghezza

Anno

2003

Luogo

Caltagirone – Italia

La monumentale scalinata, dichiarata recentemente Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, fu realizzata nel 17° secolo per assolvere un'importante funzione urbanistica: collegare la zona alta della città, sede del potere religioso con l’antica Chiesa della Madrice, con la zona inferiore, sede del potere civile con il Palazzo Sanatorio.
Per celebrare la festa di San Giacomo, patrono di Caltagirone, il 24 e 25 luglio la scalinata si trasforma in un autentico arazzo di luci: migliaia di piccole lampade di carta colorata che contengono una piccola lanterna a olio sono collocate sui gradini e accese, di sera, a formare enormi disegni, ogni volta diversi a seconda delle occasioni: negli altri giorni dell'anno la gradinata di S. Maria del Monte non aveva un'illuminazione notturna a rivelare la bellezza architettonica.
La nuova illuminazione mira a raggiungere risultati di grande qualità sia in termini di percezione visiva sia in termini impiantistici: è stata scelta una coppia di proiettori di dimensioni molto piccole dotati di lampade Philips, 70W Mastercolour. La parte ottica viene inclinata a 45° frontalmente e a 15° verso la rampa: questo assicura una buona illuminazione sulle scale, si diffonde dolcemente sulle facciate mentre illumina bene le alzate essendo al tempo stesso completamente invisibile dall’inizio della scalinata. L’interdistanza tra i proiettori produce una luce volutamente irregolare, in un "modello a pelle di zebra", che, per l'effetto prospettico creato dall’alternanza di luce e ombra, rivela la struttura della scala in tutta la sua lunghezza. (Emanuela Pulvirenti, FLARE nr. 34, December 2003, pg. 64-71)

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